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Per tanto tempo ho pensato di avere un'origine depressa, di quella depressione che genera tranquillamente e poco empaticamente un mondo poco attento alla sensibilità. In realtà sono perdutamente innamorata della vita, fieramente onnivora e con tanta voglia di imparare. Ed essere diversi a questo mondo è una grande prova di follia, e di coraggio. Ma sii te stesso, sempre, buffo, senza senso.. e va bene così. Un giorno l'accetterai. Benvenuto nell'isola dei giocattoli difettosi.

martedì 28 aprile 2015

Relazione di Elogio della follia per scuola...

ELOGIO DELLA FOLLIA
Elogio della follia è un saggio scritto da Erasmo da Rotterdam (1466-1536) pubblicato nel 1511. Esso è considerato uno dei lavori filosofici-letterari più influenti della civiltà occidentale dell’epoca e il catalizzatore della Riforma protestante. La Follia, che parla in prima persona, utilizza molti argomenti per tessere l’elogio di se stessa attraverso la penna di Erasmo. Lo scrittore è consapevole che la sua opera scatenerà la critica di molti teologi, scienziati e altri personaggi, ma ricorda che altri uomini famosi della storia hanno composto opere simili alla sua: Omero con "La guerra dei topi con le rane", oppure Virgilio con "La zanzara e la focaccia".  La Follia inizia evidenziando la sua  presenza in tutti i tempi e in tutti gli ambienti; infatti, l’attenzione delle persone è sempre stata più attirata dalla follia che dalle parole degli oratori e, non a caso, i grandi re, preferiscono la compagnia dei burloni ai sapienti. La follia è ciò da cui derivano tutte le cose piacevoli: l'amore, la donna, l'amicizia che poi sono le cose che costituiscono il fondamento di una società che vive con gioia. Nessuna società senza la presenza del dolce miele della follia dura felicemente in eterno, perché ogni rapporto diventa monotono e il marito si stancherebbe della moglie, lo scolaro della maestra, l'amico dell'altro amico; inoltre nessuna donna priva di follia e consapevole dei dolori del parto, si sposerebbe. Colui che ha appreso completamente il valore della follia è Sofocle: "Dolcissima è la vita nella completa assenza di senno". Infatti la gente si dispera quando “tornando in sé” non si trovano più in uno stato di follia che porta alla felicità come i bambini che sono folli e cominciano ad abbandonare la follia man mano che crescono; simili a loro sono i vecchi, che sono condotti dalla follia al fiume della dimenticanza, il Lete, diventano di nuovo bambini. Se tutti gli uomini seguissero la follia, resterebbero giovani e felici per sempre, evitando ogni tipo di preoccupazione che li induce precocemente alla vecchiaia. Gli infelici sono coloro che si avvicinano di più alla sapienza, invece gli uomini felici sono proprio quelli che dimenticano i malanni dandosi all'ignoranza e alla spensieratezza. I folli non sono in balia della vergogna, del timore, dell' invidia, dell'amore, per questo sono felici. Essere uomo significa essere in armonia con la natura, non conoscere la grammatica, altrimenti anche un cavallo che ignora la matematica sarebbe infelice. Secondo Erasmo nell’uomo esiste una follia positiva, origine di ogni bene per l’umanità che la ragione deve accettare: è la follia degli amanti che contro ogni consiglio di prudenza vivono il loro amore; è la follia dei giochi dei bambini; è la follia di chi sa divertirsi nell’amicizia e di chi sa cogliere il lato ironico della vita. Questo lato della follia fa, dunque, parte della vita stessa ed è considerata “buona” perché spinge l’individuo verso la saggezza esaltandone la libertà. Esiste anche una follia negativa dalla quale bisognerebbe liberarsi: essa è quella della rigidità dottrinale di cui sono vittime teologi e religiosi che condannano gli uomini alla tortura e alla morte in nome di Cristo. Questa è anche la pazzia di chi vive nella lussuria e nella corruzione  e di chi desidera il successo a ogni costo. Poi la follia tocca l’argomento della religione affermando che tutta la cristianità trabocca di follia, perché sono gli stessi sacerdoti interessati soltanto ad arricchirsi, come anche scrive Erasmo “ Dovunque tu rivolga lo sguardo, verso pontefici, principi o giudici vedrai che tutto si ottiene con il denaro in mano (…)”. La religione  è una forma di follia, non c’ è pazzo più pazzo del falso credente che si lascia trasportare dall’ardore per Cristo lasciandosi ingannare, non curandosi delle offese, disprezzando la vita e desiderando la morte, perdendo completamente il senno.  “E cos’è questa se non follia?”, scrive Erasmo provocando i suoi lettori. La Follia esprime le sue teorie molto chiaramente anche con un po’ di umorismo e provocazione. Erasmo Da Rotterdam dimostra la sua bravura  col suo stile fresco e scorrevole e grazie alla protezione di papi, sovrani e dotti del tempo è possibile leggere questo capolavoro a distanza di cinque secoli dalla sua pubblicazione.

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