Con il numero che so ancora a memoria.
Tu...tu...tu...
Ogni momento nel silenzio era come una coltellata. Ti ho pregato di rispondere, ma non potevi.
Quel telefono è l'unica cosa che ha suonato in tutta casa. Nell' vuoto. Nel buio.
Non ci sono più rientrata in quella casa, sai? Le persone vivono in modo sempre personale e intimo il dolore, il mio credo sia più basato sui gesti e sulle emozione irruente somatizzate e silenziate.
Si dice che non si riesce a parlare delle cose quando sono troppo dolorose da ricordare.
La morte rientra a far parte di questo; ma non tanto la cosa in sé, ma per la vita che c'è stata dietro.
E allora ieri ho pensato a una cosa che mi manca tanto. Una delle tante.
Le nostre ultime chiacchierate al telefono.
Tu non potevi parlare, non potevi muoverti, o abbracciare. Ma cercavi in tutti i modi di farti capire sempre, e io ti capivo sempre.
La forza di quello che volevi dire andava oltre il senso delle parole, passava dai tuoi occhi, dai tuoi rumori, dalle tue risate.
Non so bene perchè, ma l'ho sentito che eri fiera di me
L'ho sentito in ogni esulto quando cambiavo colore dei capelli, quando mettevo un vestito carino, quando ti raccontavo dei set o ti facevo vedere le foto delle vacanze.
Mi guardavi come qualcuno di bello, in momenti in cui non mi ci sentivo per niente.
E a volte, mi ci facevi sentire. Solo standoti vicino.
Dimmi te se questo non è un super potere
E quindi ieri era il mio compleanno, e mi è mancata la tua chiamata per gli auguri.
In cui magari parlavo più io, ma che io sentivo tutte le parole che dicevi. E sapevo che poi venivo a festeggiare con te. Perchè ora tocca a te vecchietta!
Buon compleanno nonna, ovunque tu sia
Ti voglio bene, e sei parte di me
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