Pensieri di domenica mattina:
Sarai sempre un po’ dipendentemente da chi ami. Almeno emotivamente. È una di quelle cose che ci ho messo del tempo ad accettare, perché all’inizio non mi andava giù. Chi ami avrà un potere su di te, anche se ci stai attento, anche se non vuoi lasciargli pagina bianca. Ma ce l’avrà quel telecomando; il telecomando di come ti senti. Direi che amare è anche dare il permesso a qualcuno di avere potere su di te. Nel bene e nel male.
I miei genitori hanno 60 anni. E ieri mi hanno aiutato per ore a traslocare. Trasloco più distante da casa loro. Sono felici, ma c’è sempre quel retrogusto di tristezza nelle loro parole e nei loro occhi. Mi hanno aiutato, anche se ci stanno male. Anche se non è la miglior cosa per loro. Forse tengono solo a mente il fatto di vedermi felice, e che è importante non rimanere fermi nella vita.
Il mio ragazzo è a un addio al celibato complicato. Chissenefrega dell’ addio al celibato in sè, ma per me è complicato perché è l’inizio di avverarsi di un matrimonio a cui non vorrei andare. A cui ogni fibra del mio corpo mi dice di non dover andare. E invece ci andrò, perché lui ci ha lavorato per poter viverlo bene. E per lui è un po’ importante, anche se non vuole ammettere.
E mentre penso a questi esempi, mi dico che sono felice che ci sia così tanto amore attorno a me.
E che a volte piango perché non lo so gestire.
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