Piccola giulia,
So che nonna ti aveva dato 100 euro che hai tenuto gelosamente per anni e che ci volevi comprare una bicicletta.
Non c’era lo spazio a casa, ma giustamente a te che ti fregava volevi solo la tua cazzo di bicicletta.
Ti scrivo e ho 26 anni, non ho ancora una bici. Però ho una stanza in affitto, piena di citazioni cinematografiche, un lavoro che mi piace con delle persone simpatiche, un ragazzo imperfetto ma perfetto per me che amo alla follia, amici, lontani e non, delle scarpe rosse con le scritte, tante magliette di film e cartoni animati, e tante paia di occhiali.
So che per te forse non è tanto, magari non adesso. Mi dispiace se un po’ sei delusa, quando cresci cambiano un po’ le tue priorità. Ma tutto questo per dirti che le cose che aspettiamo arrivano col loro passo, è che nel nostro cammino intanto troviamo altre cose importanti. Si dice che la vita è quello che ti succede mentre sei occupata a organizzare altro. So che ora sembra un discorso nebuloso, so che sei diffidente, ma dai qualcosina in più spero di averla capita, non troppo eh.
Però hai ragione, un pippone immenso e tu volevi solo una bicicletta e avevi messo anche i soldi da parte.
Facciamo così, qui fuori è un po’ confuso è un po’ un casino, ma provo a fare un po’ di luce nella mia vita e in quella degli altri ok? Provo a galleggiare per poi imparare a surfare bene.
Serve più a me o più a te questo discorso? I tuoi 100 euro non sono mai andati.
E detto ciò, un giorno, te la compro la bicicletta. Promesso.
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