hey

Per tanto tempo ho pensato di avere un'origine depressa, di quella depressione che genera tranquillamente e poco empaticamente un mondo poco attento alla sensibilità. In realtà sono perdutamente innamorata della vita, fieramente onnivora e con tanta voglia di imparare. Ed essere diversi a questo mondo è una grande prova di follia, e di coraggio. Ma sii te stesso, sempre, buffo, senza senso.. e va bene così. Un giorno l'accetterai. Benvenuto nell'isola dei giocattoli difettosi.

mercoledì 30 aprile 2025

Piazzole di sosta


Le ho perse tutte.  Le battaglie e le persone. 

Ho passato un’ intera vita a perdere le persone su cui avevo investito tanto. Di tempo, soldi, sentimenti, sogni. Ho tirato il filo ogni volta, è finita male ogni volta. Ci ho provato, vi giuro, con ogni singola persona. Ho provato. Ho fatto io il primo passo, sono corsa incontro. Ho chiesto scusa, ci ho provato anche se forse non dovevo farlo io. O meglio solo io. Ma niente, ogni volta quelle persone messe nei monolocali del mio cuore non se ne andavano cautamente ma sbattendo la porta e mandando in frantumi tutta l’abitazione. Non c’era gratitudine nei loro occhi, solo indifferenza, solo rabbia, solo odio. Solo non tenerci abbastanza, solo non voler niente a che fare con me. 

Anche io ho fatto soffrire le persone eh, mica santa io. L’ho fatto a volte perché non sapevo comunicare, altre volte perché mi vergognavo di cosa sentivo e non sapevo come dirlo. 

Nessuno si è mai messo nei miei panni, nessuno si è seduto accanto a me quando le cose non andavano bene. A un certo punto, interruttore, non andavo più bene, e io cadevo giù giù giù… tipo  tana del bianconiglio. 


E mentre mi scervello da circa 12 ore su che cosa avevano in comune tutte queste persone e tutte quelle situazioni, ho un’epifania: tutte quelle volte, in tutte quelle situazioni io ho provato consciamente e volontariamente a cambiare le cose. A migliorare quelle persone. A migliorargli la vita. E in realta di quello che volevo tanto è successo proprio l’opposto. Io mi sono sentita tradita da tutto quell amore fuoriuscito, quelle persone forse soffocate da troppa attenzione. Da tutte quelle situazioni io sono uscita e mi sento ancora ora che ne parlo prosciugata, di vita di sogni di energie impiegate. Perché magari quelle persone qualche cosa nella loro vita che hanno vissuto con me, o fatto grazie a me o a causa mia, magari c’è. In quel pezzetto magari io ancora vivo lì. Ma non l’hanno mai detto e non lo diranno mai.


Le persone non si cambiano, non bisogna metterselo come obiettivo il cambiamento di qualcun altro. Ognuno cambia quando vuole per chi vuole. È questa la cruda e dura verità. E ognuno ha un percorso notevole che lo porta al cambiamento. 


 Cerco sempre di essere riconoscente e dare i meriti alle persone che mi fanno conoscere cose o che mi fanno vivere cose. Perché è giusto. Fa sentire le persone non come delle piazzole di sosta. Che per carità, aiutano il viaggio. Però non sono mai la strada.


Forse non sono io che non vado bene come ho sempre pensato. Forse non andavo bene per quelle persone. Forse semplicemente non volevano essere cambiate, non volevano migliorare. Volevano vivere senza una persona che ci tenesse a loro in quel modo, come se bloccasse la loro personalità, quando il mio intento era solo aiutare. 


Tenerci troppo, amare troppo non è sbagliato. Prosciugarsi si. 


Si dice che quando capisci uno schema che ti succede ripetutamente allora puoi romperlo o cambiarlo. Avrei voluto solo farlo anni fa, e non sentirmi tutt’ora spezzata dall’amore, in tutte le sue forme, rifiutato, dilaniato, non creduto e  non ricambiato. 

venerdì 25 aprile 2025

25 aprile

 Non credere al fascismo quando dice che lui è morto 

Non se n’ è andato 

Ora trova solo mille modi per venire giustificato 


Si nasconde tra le parole 

Di chi dice che tanto ormai è passato  

Ma che dopotutto 

Proprio male non è stato 


È nelle prepotenze 

Negli abusi di potere 

Nello sguardo senza vista 

Di ogni perfido egoista 


È quando si girano le spalle a chi ha bisogno  

Chi non accetta le differenze 

Chi non ha pietà per le vite 

A cui non importa se soffrite 


Che gli ultimi li vuole ultimi

Che i poveri li lascia stare 

ignorando i cortei contrari 

Un’idea diversa non si può accettare 


E lo so che il 25 aprile 

Per il fascismo è una scocciatura 

Perché ricorda a tutti 

Da che parte è la bruciatura 


E se hai letto queste parole 

E ti sembra tutto esagerato 

Forse sei un po’ fascista, 

E te n’eri dimenticato 

venerdì 14 marzo 2025

Vediamo

 -Ehi tu. Smettila di piangerti addosso. È normale voler provare ad allargare la confort zone delle persone 

-Dici? 

-Beh si. Un po’ masochista però eh 

-Perché masochista? 


-Perché non sempre lo puoi fare, perché è una strada lunga tortuosa e che spesso ti fa schiantare al muro 


-E alla fine forse ci stai male solo tu 


-Ognuno si costruisce la propria gabbia fatta di insicurezze 


-Ma le persone.. lo sanno che si prova a farlo per il loro bene? 


-Lo sanno, ma la comfort zone ha un grande fascino, come per tutti, come anche per te 


-Ma perché non si riesce ad essere e entusiasti anche di quello che non si conosce e non rientra nei nostri canoni? 


-Perché più cresciamo più accumuliamo pregiudizi idee su cosa siamo e cosa non ci piace e cosa non


-Io mi entusiasmo uguale


-Hai detto bene: tu


-Non sta molto del gusto il come vivere le cose? 

Vivere come sia tutto un miracolo o niente lo sia?

 

-Mo disturbare Gandhi di venerdì sera mi pare un po’ esagerato. Però si, lo capisco. Ma non tutti vivono come fai tu. le persone sono diverse, vivono le cose in modo diverso. 


-Non credi sia una questione più di mentalità che di essenza? 


-Credo che più si cresce più le due cose diventano intrecciate. Senti lo so che ti fa male e ti fa sentire sola. Non ci sarà mai qualcuno che potrà abbracciarti in tutte le cose che vorresti. 

Ma se per te sono importanti, la vita ti mette sempre davanti quello di cui hai bisogno. Che sia un tipo random in metro che discute con te dei colori in Wes Anderson, o un’amica che ti propone una cosa da provare assieme. 


-Non puoi scegliere da dove arrivano queste conferme vero? 


-Temo di no. Ma quando ti senti in forze puoi sempre provare a trascinare qualcuno con te con il tuo entusiasmo 


-Dici che smuove le cose? 


-Ma certo che si! È la passione negli altri che ci muove molto spesso. Tantissimo spesso 


-È normale sentirsi a pezzi dopo che ci si è schiantati?


-lo è. Ma alla fine ci rialza sempre 


-Per schiantarsi di nuovo? 


-Forse. O forse no

Vediamo

venerdì 31 gennaio 2025

Grazie al levapelucchi

Nel 1945 le donne ottengono il diritto di voto attivo in Italia, nel 1946 addirittura che possano essere elette. (Incredibile)

Nel 1963 l'ACCESSO agli impieghi pubblici

Nel 1970 il diritto al divorzio

Nel 1978 viene tolto il reato all'aborto (vabbè su questo ancora ci sono alti e bassi)

Nel 1981 abolizione della diminuzione della pena per il delitto d'onore e del matrimonio riparatore  (ho i brividi)

Nel 2009 lo stalking diventa reato 

Nel 2010 arriva il riconoscimento della parità di genere sul lavoro (almeno sulla carta)

Nel 2013 si aumentano le condanne contro la violenza sulle donne ( Mah si dai) 

Quanto sudore, quante lotte. Quanto dolore, quanta rabbia. Quanta forza, quanto coraggio.

Leggo queste date e quasi la mia mente non riesce a concepire che il tutto si è svolto negli ultimi 70 anni. Penso a mia nonna materna che lavorava all'INPS quando mamma era piccola, e a mia nonna paterna che per fare una protesta con altre donne si è stesa sui binari del tram. Penso a quanto è disperata a volte la speranza, a quanto fuoco devi maneggiare. Mi sembra come se a volte si dimenticano le battaglie che altri hanno combattuto, anche se per ottenere cose di cui tutti beneficiamo. Non dico che bisogna sempre ringraziare le passate generazioni perchè hanno inventato, che so, la lavatrice e il levapelucchi, però ogni tanto forse è importante ricordare.

Ci sarà sempre bisogno di lottare, di combattere, di non stare zitti, di dire "no" come Rosa Parks. Di rompere le regole, ed essere i primi a dire qualcosa che forse in parte non ci dovevamo permettere di dire. Alla fine sono sempre un pò i ribelli che cambiano il mondo, che ci piaccia ammetterlo o meno, quelli che non hanno seguito tutte tutte tutte le regole, le scuole, o il normale percorso delle cose. 

Quindi per quanto valga, grazie donne del passato ad essere state così lungimiranti nel combattere per qualcosa che avrebbe migliorato la vita di altre donne nel tempo. Perchè chi è oppresso fa sempre di tutto affinché gli altri non vivano lo stesso. 

L'altro giorno ero con mia nonna, 88 anni, ad una seduta di laurea e mi ha detto: 

"È strano e bello vedere il presidente di commissione donna, al nostro tempo non poteva esistere questa cosa".

"Piano piano le conquistiamo le cose, il mondo sta un pò cambiando per fortuna" le ho risposto

Mia nonna mi ha guardato un attimo e poi mi ha detto: 

"Sì magari che si diano anche una mossa"

Ho riso e mi ha dato tanta speranza. 


È un fottuto mondo maschilista Nonna, ogni giorno devi guadagnarti il tuo spazietto. 

Continueremo a combattere, affinché ognuno abbia il suo posto, si senta al suo posto. 

Combatto anche io ogni giorno. Per tutte le donne che conosco, per te nonna, 

per tutte voi quaggiù e lassù.  


martedì 14 gennaio 2025

Buon compleanno Nonna

Quando te ne sei andata ti ho provata a chiamare al telefono. 
Con il numero che so ancora a memoria. 
Tu...tu...tu...
Ogni momento nel silenzio era come una coltellata. Ti ho pregato di rispondere, ma non potevi. 
Quel telefono è l'unica cosa che ha suonato in tutta casa. Nell' vuoto. Nel buio. 
Non ci sono più rientrata in quella casa, sai? Le persone vivono in modo sempre personale e intimo il dolore, il mio credo sia più basato sui gesti e sulle emozione irruente somatizzate e silenziate.

Si dice che non si riesce a parlare delle cose quando sono troppo dolorose da ricordare. 
La morte rientra a far parte di questo; ma non tanto la cosa in sé, ma per la vita che c'è stata dietro. 

E allora ieri ho pensato a una cosa che mi manca tanto. Una delle tante. 
Le nostre ultime chiacchierate al telefono. 
Tu non potevi parlare, non potevi muoverti, o abbracciare. Ma cercavi in tutti i modi di farti capire sempre, e io ti capivo sempre. 
La forza di quello che volevi dire andava oltre il senso delle parole, passava dai tuoi occhi, dai tuoi rumori, dalle tue risate. 

Non so bene perchè, ma l'ho sentito che eri fiera di me
L'ho sentito in ogni esulto quando cambiavo colore dei capelli, quando mettevo un vestito carino, quando ti raccontavo dei set o ti facevo vedere le foto delle vacanze. 
Mi guardavi come qualcuno di bello, in momenti in cui non mi ci sentivo per niente. 
E a volte, mi ci facevi sentire. Solo standoti vicino. 
Dimmi te se questo non è un super potere

E quindi ieri era il mio compleanno, e mi è mancata la tua chiamata per gli auguri. 
In cui magari parlavo più io, ma che io sentivo tutte le parole che dicevi. E sapevo che poi venivo a festeggiare con te. Perchè ora tocca a te vecchietta!

Buon compleanno nonna, ovunque tu sia
Ti voglio bene, e sei parte di me 

venerdì 10 gennaio 2025

Sospesi

Continuano a vivere 

Quelle linee del tempo

Che non hanno trovato spazio 


Quell'amico da salvare

quel rapporto complicato

quel legame con con chi c'era

e che poi se ne è andato 


Parlo anche di ninne nanne sul lungomare

i discorsi sotto le stelle

Oppure le promesse sotto a un lampione 

Magari d'amore, di cose belle


Non so dove siano queste linee

Da qualche parte

nella bottega dell'artigiano 

o in mezzo a un calcolo dell'ingegnere


Forse in bilico di un fossato

o sospese in una bolla marina 

Oppure in bocca a una balena

In una rosa,  in una sua spina


Continuino a vivere non curanti 

dove noi ci siamo fermati 

perché ormai sono vivi 

perchè sono stati amati 


Perchè ogni storia può essere grande 

nel giusto pianeta e nel giusto tempo

sono lì, nude e senza difese 

nella biblioteca delle storie lasciate sospese.  




Dear 2024, Welcome 2025

 Caro 2024, 

Che botta che sei stato!


Sono veramente affascinata dalla quantità di cambiamenti che hai messo in questa stagione. Cioè più che viaggio dell’eroe è più tipo un trekking in montagna; a volte ti capita il lago, a volte l’orso, a volte fai parapendio e vedi tutto da una giusta distanza, a volte la cima insormontabile, altre volte invece solo una panchina dove riposarsi. Forse mi sono sentita un pò un molliccio: a volte un’eroina, a volte un NPC, qualche volta il pazzo del quartiere, qualche volta il saggio, l’aiutante, o l’amico sfigato del protagonista. 


Veramente una narrativa notevole la tua, ti spiccerebbero casa la metà degli sceneggiatori di Hollywood. 


Anche se non credo che la mia vita abbia una qualche risonanza nel cosmo indifferente, che ha vissuto e vivrà dopo di me, per me vale tanto tutto questo. 


Certo, si può sempre migliorare, delle cose potrebbero andare bene; tipo il mondo potrebbe non girare intorno ai soldi, o che le persone dessero meno peso al lavoro che fai e più a quello che provi e che senti, che ci fosse più ascolto e sensibilità, i conflitti utili, i conflitti inutili, le difficoltà…. Ci sono, ecco. Però mi sembra di iniziare a capire che mano a mano che vai avanti, saranno diversi i problemi, ma ci sarà sempre qualcosa. Desidererai avere sempre più soldi per permetterti cose più nuove, più belle, più utili; vorrai quel gioco, quell’elettrodomestico. Vorrai più viaggi, più esperienze più amici. Vorrai essere più magra, e poi più magra ancora, i capelli più così; vorrai essere più bella, più elegante, più curata, piacere di più ( di più di cosa poi?).  E in tutto questo vorrai sorridere, essere felice, bella, gentile accogliente. 


Qualche giorno fa Demi Moore ha vinto il suo primo Golden Globe e mi ha colpito una cosa che ha detto: 

" … In those moments when we don't think we're smart enough, or pretty enough, or skinny enough, or are basically just not enough, I had a woman say to me, 'Just know you will never be enough but you can know the value of your worth if you just put down the measuring stick.'"


Allora dopo che finisco di scrivere qui credo che tornerò nella mia lista di buoni propostiti per il 2025, e il primo da mettere sarà quello di smettere di misurare continuamente il fatto di essere abbastanza. Perchè è una di quelle cose, che come la perfezione, ha più a che fare con la società e con una visione utopica e un pò falsata. Mi sono sentita una vita non abbastanza, perchè forse non lo ero mai, non lo era nessuno, e nessuno deve esserlo. Bisogna smetterla di chiederlo a sé stessi. La perfezione, l’essere abbastanza. 


Ho un tatuaggio che me lo ricorda grazie al cielo.


Caro 2024, grazie di essere stato tutto questo, sei stato un gran figo. 


Caro 2025, benvenuto, cercherò in te la bellezza dell’imperfezione, e imparerò a sguazzarci.